Definiamo l’architettura high tech e la sua storia

Quando si parla di high tech o alta tecnologia, ci si riferisce ad un stile architettonico risalente al 1970, che si sviluppa attraverso l’uso di materiali industriali integrati a supporti tecnologici del tardo modernismo.

Storia dell’architettura high tech

Questo stile affonda le sue radici in un pensiero che prevede l’introduzione di elementi scientifici e tecnologici, che vanno ad influenzare le forme che fino a questo momento erano realizzate in maniera molto semplice ed economica ed il movimento poco originale principalmente statico.
Con il passare del tempo il mondo dell’alta tecnologia prese il sopravvento sulla società, e nel corso degli anni ottanta essa invase il settore dell’architettura postmoderna.
Soprattutto in Europa e in America vennero ricostruiti moltissimi edifici che erano stati distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale, e lo scopo era quello di ricrearne le strutture danneggiate ed integrarle con elementi e materiali moderni che andassero a movimentarne la forma con l’ausilio di parti altamente tecnologiche.
Le novità però, non erano dedicate esclusivamente al settore strutturale, ma vi furono delle importanti innovazioni anche per quanto riguarda l’utilizzo dei materiali, poiché ad esempio nel caso del cemento esso fu dotato della capacità di autopulirsi grazie al processo della fotocatalisi, e per questo prese il nome di cemento mangiasmog.

Lo scopo dell’alta tecnologia

L’alta tecnologia ha come scopo quello di rielaborare gli vecchi stili dell’architettura moderna e svilupparli attraverso i propri canoni, creando un’ integrazione con le novità tecnologiche. L’intento era quello di realizzare un nuovo stile soprattutto nel campo dell’estetica, apportando delle importanti modifiche soprattutto nella costruzione di edifici pubblici o residenze, che venivano completamente rivoluzionate dall’impatto apportato dall’altra tecnologia.
Una struttura high tech è un edificio che vanta una conformazione tale da non essere riconducibile all’attività svolta fra le sue pareti, in quanto all’interno di esso possono avvenire diverse funzioni poiché il suo spazio viene suddiviso in modo che elementi orizzontali e verticali vadano a formare una griglia modulare, che permetta di controllare l’intera residenza.
Oltre ad essere estremamente flessibile, un edificio realizzato con l’alta tecnologia prevede delle ripetizioni attraverso l’uso di elementi prefabbricati.
Essi inoltre, si avvale di servizi e impianti che permettono di svolgere al meglio le funzionalità previste dalla costruzione, in quanto questi servizi tecnici devono essere stabilmente definiti, e l’involucro deve risultare trasparente in quanto si deve poter vedere ogni componente tecnico inserito nel contesto costruttivo.
In questo periodo si va affermando uno stile tecnologico che aveva avuto il suo massimo splendore in Giappone durante gli anni sessanta, ovvero cercare di reputare la tecnologia come un fenomeno in grado di cambiare il mondo attraverso dei progetti sofisticati, che potevano essere trasformati in vere e proprie realtà.

Le quattro tipologie di architettura high-tech e la sezione dedicata agli interni

Anche l’architettura degli Interni si avvale di elementi familiari come ad esempio vasi piuttosto che contenitori, in quanto essi riescono a trasmettere l’idea che in un edificio simile si possa passare da uno stile prettamente industriale ad un contesto familiare. Ciò avviene perché questi elementi oltre che ad avere un impatto estetico, riuscivano a svolgere una funzione ben precisa.
Tutti questi cambiamenti hanno sviluppato e creato un nuovo tipo di design che andrà ad influenzare il movimento moderno, e ha permesso di ricorrere a quattro categorie di elementi chiave fondamentale per la costruzione di queste strutture tecnologiche
L’architettura high tech può contare quattro tipologie principali che vengono così classificate:
• il tunnel monodirezionale: vi è una continuità tra parete orizzontale e parete verticale, in modo da poter proseguire la costruzione in entrambe le dimensioni;
• la maglia: lo stile che si adotta per erigere l’edificio;
• l’altezza dell’edificio: poiché il principio delle direzioni si svolge maggiormente in senso verticale;
• la cupola geodetica: viene realizzata attraverso l’utilizzo di alluminio, e vede un interno libero in grado di rispondere pienamente ai canoni di flessibilità e di ampliabilità, poiché c’è la possibilità di aggiungere sempre nuovi spazi.

L’architettura High Tech nel mondo

Nel mondo esistono moltissime strutture realizzate attraverso l’ausilio dell’architettura high-tech che sono presenti per lo più con elementi di vetro e acciaio, come nel caso delle Sears Towers, ovvero strutture molto alte interamente realizzate con pareti di vetro e strutture tubolari d’acciaio.
Anche lo stadio Olimpico di Monaco di Baviera è stato realizzato al fine di contenere delle discipline sportive, e fa molto uso di elementi tecnici in quanto la struttura portante, le scale mobili e i condotti di ventilazione, ora sono resi visibili mentre nel passato venivano nascosti al fine di far prevalere altri aspetti.
In Italia troviamo ad esempio l’arco Olimpico di Torino e il grattacielo Intesa Sanpaolo di Renzo Piano, che sono realizzati in stile high-tech in modo da collegare ciò che è presente all’interno con l’aspetto estetico esteriore.

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